ICONIC - i Maestri: Lina Bo Bardi, avventure di un'architetta

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)

Un viaggio Italia – Brasile di sola andata ed una casa – rifugio di vetro immersa nel verde

Con ICONIC inauguriamo una sezione del blog in cui dare risalto a quelle opere e quei progettisti che nella nostra professione suscitano quotidiani affetti ispiratori. Opere iconiche che ci invitano a portare nella composizione dei nostri progetti di architettura e interior design alcune componenti che per affinità di intenti o anche emotive abbiamo a nostra volta osservato, amato e approfondito.

L’architettura come dialogo con i desideri delle persone

Esordiamo con la Casa de Vidro progettata da Lina Bo Bardi, architetta, designer, scenografa, artista e critica italiana naturalizzata brasiliana, a cui la 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, nell’edizione 2021, ha assegnato il Leone d’oro speciale alla memoria.

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)

Perchè ci piace Lina? Perchè nelle sue opere l’uomo e la natura sono al centro della progettazione e perchè l’architettura non può esistere senza occuparsi di risolvere i problemi ed i desideri delle persone, così come non può prescindere da un dialogo quotidiano con la natura o comunque il contesto circostante.
< Gli architetti devono avere un contatto profondo con il vivere, perchè il vivere è tutto > Lina Bo Bardi

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)

Dall’Italia al Brasile, un viaggio di sola andata

Lina, nata Achillina a Roma nel 1914, arriva a Milano da Roma dopo essersi laureata in architettura nel 1939. Qui incontra Gio Ponti e qui diventa nel 1944 co-direttore della rinomata rivista Domus.
Nel 1946, una volta finita la guerra, insieme al marito Pietro Maria Bardi Lina si trasferisce in Brasile, dapprima a Rio de Janeiro poi a San Paolo, sulle cui verdeggianti colline nel 1951 progetta e costruisce la loro Casa de Vidro, una scatola di vetro modernista abbarbicata sul versante di un pendio avvolto dalla foresta pluviale.

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)

Nel 1959 dirige il MAMB Museo d’arte moderna a Salvador de Bahia, facendone un vero e proprio Museo-Scuola. Per Lina infatti l’arte si puó trovare anche nella natura e negli oggetti quotidiani, e per questo organizza corsi con artigiani (e ritiene che un masso di dieci tonnellate possa essere esposto vicino ad un quadro di Degas).

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(In foto, Lina Bo Bardi – MAMB, prospettiva del teatro)

MASP e SESC Pompéia, architetture ‘vive’ e ‘da viversi’

Negli anni a seguire Lina ha l’occasione di costruire due progetti del tutto speciali in cui si materializzano la sua visione dell’architettura e dell’arte quali elementi ‘vivi‘ e soprattutto ‘da viversi‘ da parte dei suoi abitanti: il MASP Museu de Arte de São Paulo ed il SESC Pompéia sempre a San Paolo, edifici che le valgono anche il Leone d’oro speciale alla memoria attribuitole dalla Biennale di Venezia nel 2021.

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(In foto, Lina Bo Bardi – MASP, San Paolo)

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(In foto, Lina Bo Bardi – SESC Pompeia, San Paolo)

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(In foto, Lina Bo Bardi – MASP, San Paolo)

SESC Pompeia

(In foto, Lina Bo Bardi – SESC Pompeia, San Paolo)

Tornando alla Casa de Vidro, immersa nella foresta tropicale e primo progetto architettonico portato a termine da Lina Bo Bardi, essa appare come un semplice parallelepipedo bianco e trasparente, sorretto da esili pilotis e collegato al pianterreno da un’altrettanto esile scala in acciaio e granito.
Un edificio sperimentale in cui sono evidenti i rimandi all’architettura razionalista e modernista (Mies van der Rohe, Philip Johnson) ma in cui Lina sviluppa già un linguaggio che avrà molto a cuore le questioni sociali, un utilizzo semplice e quasi rustico dei materiali, il rispetto per la natura, sfuggendo abilmente al fascino del solo compiacimento estetico.

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)

Casa de Vidro, un edificio sperimentale che rifugge dal solo compiacimento estetico

All’interno la zona giorno è completamente ‘open‘, con un accogliente camino in prossimitá di un grande tavolo da pranzo in marmo. Il vetro scorre continuo quasi ovunque, ad eccezione delle zone notte e servizi, più defilate. Una corte permette agli alberi del giardino sottostante di crescere e raggiungere il cuore della casa.

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(In foto, Lina Bo Bardi – Glass House, San Paolo)